Piero Carrera (ufficio)
2008-01-28 09:54:40 UTC
A volte le cose sembrano nascere sotto i migliori auspici, volgere al peggio per poi risollevarsi.... è quello che è successo a me venerdì scorso.
Ma andiamo con ordine. Ormai è quasi un mese che non bagno le pinne; tra una cosa e l'altra ho sempre rimandato e l'ultimo cappotto, senza nessun avvistamento, di certo non invoglia ad incontrare il mare. Giovedì mattina mi alzo determinato e voglio fare le cose in grande: Sento il Carroni che mi conferma la sua disponibilità per il pomeriggio, a questa decido di aggiungerci una albetta propiziatoria. Il programma è quindi di quelli che fanno sognare: albetta in solitaria, riposino e poi via con il carro-gommone a scorazzare nei suoi santuari. Ho un leggero mal di collo, ma questo di certo non mi può fermare. In tarda mattinata mi sento con il Supremo e comunico i miei intenti .... NON LO DOVEVO FARE. Alle ore 14.30 mi arriva la telefonata di un cliente che mi chiede conferma per il giorno dopo .... "Belin, mi sono dimenticato dell'appuntamento .... per cui l'alba salta!!! Va bè, penso tra me e me, la pescata con Luca è più che sufficiente. Alle 15.30 mi arriva la telefonata di Luca per accordarci sull'orario e la cosa diventa quasi comica: il motore del suo gommone è letteralmente in pezzi. Aveva lasciato al meccanico una manutenzione da fare e giustamente è questa è in corso in questo istante. Salta anche l'uscita in gommone e, a quel punto, meglio uscire da soli. La sera, ridendo, racconto al Cuccurullo della sfiga in corso e quasi dotato di poteri paranormali gli dico: " ci manca solo che domani non stia bene ....." Il Cuccu mi ripete: "Piero non te la tirare la sfiga", ma ormai la cosa è fatta.
In effetti al mattino, quello che alla sera era un semplice dolore al collo si presenta in tutta la sua potenza: ho il collo bloccato e quando mi presento davanti allo specchio per farmi la barba, l'unico modo per vedermi in viso è disporre l'asse che passa per le spalle perpendicolare allo specchio. Per chi ha fatto il militare sono in posizione "Attenti a sinistr" Con grandissima fatica riesco a rendere operativa una rotazione di 90°: il mio campo visivo diventa quindi spalla sinistra -- orizzonte di fronte a me. Non è gran cosa, ma mi devo accontentare. Il supremo mi manda prima un SMS di Buona Pesca e poi, non domo, sogghignando per il mio stato di salute, ben due Buona Pesca al telefono. Non c'è che dire la cosa prosegue sotto i migliori auspici.
Alle 14.30, dopo una vestizione che somiglia alla tortura (non per il freddo, ma per la cervicale) entro in acqua. Questa presenta una prima fascia di circa 20 cm torbida e fredda, legata all'acqua dolce proveniente dai fiumi. Iniziano gli aspetti e per muovermi con sole e corrente alle spalle mi sposto con il mare aperto alla mia destra ... questo significa che la maggior parte della rotazioni della testa le devo fare verso destra, dove sono inchiodato. Per sopperire alla mancata mobilità, per girarmi a destra ruoto leggermente il corpo verso sinistra e abbassando il mento verso il petto riesco a controllare anche la porzione di mare verso il largo. Immagino già i pesci le risate che si faranno verso questo salsicciotto che ruota su se stesso come uno yò-yò.
In ogni caso riesco a pescare. Dopo mezz'oretta di deserto, finalmente il primo incontro: due bei cefali che mangiano attaccati agli scogli ad una decina di metri da me. Mi immergo, percorro i primi 4 metri al coperto e poi, dopo un inutile aspetto, non ho alternative se non un avvicinamento allo scoperto. Per fortuna la manovra riesce (per Ivano: sicuramente ho beccato due pesci stupidi) e cerco addirittura la coppiola ... che non riesce, ma un pesce di 8 etti è in sagola. Felice per il cappotto scongiurato, proseguo nella pesca con il collo che, grazie al freddo peggiora sempre più la sua mobilità.
Dopo un oretta senza avvistamenti, intorno alle 16.30 sono nel punto topico. Effettuo un aspetto di quelli cattivi e dopo una 40-na di secondi mi sento osservato. Davanti a me non vedo nulla, ruoto su me stesso per guardare verso il mare aperto, poi, chissà perchè, continuo la rotazione fino a vedere le mi pinne e la vedo: ho una spigolona (almeno 4 kg) sopra le pinne. Come la vedo, faccio in tempo a vedere la sua dorsale che si alza e ad osservarla mentre si dilegua tra i sassi. Peccato se l'avessi presa al supremo toglievo sicuramente il sorriso!!! In ogni caso l'incontro mi rinfranca e dopo un tuffo a vuoto, mentre mi preparo in superficie si staglia inconfondibile a mezz'acqua, la sagoma di una seconda spigola. È certamente più piccola, ma sempre discreta. Che fare però? Sono completamente allo scoperto: decido di vuotare i polmoni e lasciarmi cadere in dispnea sul fondo. Il pesce non trova niente di meglio che venirmi a vedere (sempre per Ivano: sicuramente uno dei pesci più scemi del mar ligure) e si prende la sua tranvata. Al peso il pesce pesa poco meno di 1,2 kg. Sono felice e , dopo altri aspetti a vuoto, torno sui miei passi. Quando sta per tramontare il sole, facci una altro paio di tuffi ed è in risalita da uno di questi che una specie di missile mi passa davanti. Sfreccia verso il mare aperto per poi rallentare e girare quando raggiunge il confine scoglio-sabbia. Non perdo tempo, mi immergo e le taglio la strada. Il cefalone dopo un attimo di attesa, parte a razzo; io ci provo lo stesso e lo prendo basso. Il pesce è in asta che si dibatte, nell'avvicinarmi io mi sono "salsicciato": mi ritrovo cioè entrambe le legate gambe con il nylon del pallone. Il bello è che il pedagno è caduto e si è bloccato in mezzo alle asperità del fondo, per cui non vi racconto la scena che mi vede scendere pinneggiando a delfinetto, trattenuto dal pedagno, rischiare l'annegamento per recuperare il pesce in quella scomoda situazione da "salame". Ci metto un po' a riprendere il controllo, ma l'ennesimo pesce malato (questo sicuramente aveva dei problemi nel cervello) è stato tolto dal mare in un impeto di carità cristiana. Il pesce risulterà al peso di poco superiore al 1.5 kg.
Non faccio a tempo a accendere il cellulare che arriva la telefonata del supremo, preoccupato che gli prenda il pescione: so per certo che in chat su skype con Matteo, continuava a chiedergli come mai alle 17.30 non fossi ancora fuori dell'acqua.
Scusate per la mancanza delle foto, ma il cellulare ha la fotocamera rotta e a casa, la macchina fotografica era senza pile. In ogni caso i pesci non sono certo da fotografia, di sicuro devo però ringraziare il mare, che mi ha fatto divertire e fornito di un bel pò di carpaccio.
L'insuperabile Orribile PierPalmera
Terga Luminose (Muppet altalena Team)
Piero Carrera
Ma andiamo con ordine. Ormai è quasi un mese che non bagno le pinne; tra una cosa e l'altra ho sempre rimandato e l'ultimo cappotto, senza nessun avvistamento, di certo non invoglia ad incontrare il mare. Giovedì mattina mi alzo determinato e voglio fare le cose in grande: Sento il Carroni che mi conferma la sua disponibilità per il pomeriggio, a questa decido di aggiungerci una albetta propiziatoria. Il programma è quindi di quelli che fanno sognare: albetta in solitaria, riposino e poi via con il carro-gommone a scorazzare nei suoi santuari. Ho un leggero mal di collo, ma questo di certo non mi può fermare. In tarda mattinata mi sento con il Supremo e comunico i miei intenti .... NON LO DOVEVO FARE. Alle ore 14.30 mi arriva la telefonata di un cliente che mi chiede conferma per il giorno dopo .... "Belin, mi sono dimenticato dell'appuntamento .... per cui l'alba salta!!! Va bè, penso tra me e me, la pescata con Luca è più che sufficiente. Alle 15.30 mi arriva la telefonata di Luca per accordarci sull'orario e la cosa diventa quasi comica: il motore del suo gommone è letteralmente in pezzi. Aveva lasciato al meccanico una manutenzione da fare e giustamente è questa è in corso in questo istante. Salta anche l'uscita in gommone e, a quel punto, meglio uscire da soli. La sera, ridendo, racconto al Cuccurullo della sfiga in corso e quasi dotato di poteri paranormali gli dico: " ci manca solo che domani non stia bene ....." Il Cuccu mi ripete: "Piero non te la tirare la sfiga", ma ormai la cosa è fatta.
In effetti al mattino, quello che alla sera era un semplice dolore al collo si presenta in tutta la sua potenza: ho il collo bloccato e quando mi presento davanti allo specchio per farmi la barba, l'unico modo per vedermi in viso è disporre l'asse che passa per le spalle perpendicolare allo specchio. Per chi ha fatto il militare sono in posizione "Attenti a sinistr" Con grandissima fatica riesco a rendere operativa una rotazione di 90°: il mio campo visivo diventa quindi spalla sinistra -- orizzonte di fronte a me. Non è gran cosa, ma mi devo accontentare. Il supremo mi manda prima un SMS di Buona Pesca e poi, non domo, sogghignando per il mio stato di salute, ben due Buona Pesca al telefono. Non c'è che dire la cosa prosegue sotto i migliori auspici.
Alle 14.30, dopo una vestizione che somiglia alla tortura (non per il freddo, ma per la cervicale) entro in acqua. Questa presenta una prima fascia di circa 20 cm torbida e fredda, legata all'acqua dolce proveniente dai fiumi. Iniziano gli aspetti e per muovermi con sole e corrente alle spalle mi sposto con il mare aperto alla mia destra ... questo significa che la maggior parte della rotazioni della testa le devo fare verso destra, dove sono inchiodato. Per sopperire alla mancata mobilità, per girarmi a destra ruoto leggermente il corpo verso sinistra e abbassando il mento verso il petto riesco a controllare anche la porzione di mare verso il largo. Immagino già i pesci le risate che si faranno verso questo salsicciotto che ruota su se stesso come uno yò-yò.
In ogni caso riesco a pescare. Dopo mezz'oretta di deserto, finalmente il primo incontro: due bei cefali che mangiano attaccati agli scogli ad una decina di metri da me. Mi immergo, percorro i primi 4 metri al coperto e poi, dopo un inutile aspetto, non ho alternative se non un avvicinamento allo scoperto. Per fortuna la manovra riesce (per Ivano: sicuramente ho beccato due pesci stupidi) e cerco addirittura la coppiola ... che non riesce, ma un pesce di 8 etti è in sagola. Felice per il cappotto scongiurato, proseguo nella pesca con il collo che, grazie al freddo peggiora sempre più la sua mobilità.
Dopo un oretta senza avvistamenti, intorno alle 16.30 sono nel punto topico. Effettuo un aspetto di quelli cattivi e dopo una 40-na di secondi mi sento osservato. Davanti a me non vedo nulla, ruoto su me stesso per guardare verso il mare aperto, poi, chissà perchè, continuo la rotazione fino a vedere le mi pinne e la vedo: ho una spigolona (almeno 4 kg) sopra le pinne. Come la vedo, faccio in tempo a vedere la sua dorsale che si alza e ad osservarla mentre si dilegua tra i sassi. Peccato se l'avessi presa al supremo toglievo sicuramente il sorriso!!! In ogni caso l'incontro mi rinfranca e dopo un tuffo a vuoto, mentre mi preparo in superficie si staglia inconfondibile a mezz'acqua, la sagoma di una seconda spigola. È certamente più piccola, ma sempre discreta. Che fare però? Sono completamente allo scoperto: decido di vuotare i polmoni e lasciarmi cadere in dispnea sul fondo. Il pesce non trova niente di meglio che venirmi a vedere (sempre per Ivano: sicuramente uno dei pesci più scemi del mar ligure) e si prende la sua tranvata. Al peso il pesce pesa poco meno di 1,2 kg. Sono felice e , dopo altri aspetti a vuoto, torno sui miei passi. Quando sta per tramontare il sole, facci una altro paio di tuffi ed è in risalita da uno di questi che una specie di missile mi passa davanti. Sfreccia verso il mare aperto per poi rallentare e girare quando raggiunge il confine scoglio-sabbia. Non perdo tempo, mi immergo e le taglio la strada. Il cefalone dopo un attimo di attesa, parte a razzo; io ci provo lo stesso e lo prendo basso. Il pesce è in asta che si dibatte, nell'avvicinarmi io mi sono "salsicciato": mi ritrovo cioè entrambe le legate gambe con il nylon del pallone. Il bello è che il pedagno è caduto e si è bloccato in mezzo alle asperità del fondo, per cui non vi racconto la scena che mi vede scendere pinneggiando a delfinetto, trattenuto dal pedagno, rischiare l'annegamento per recuperare il pesce in quella scomoda situazione da "salame". Ci metto un po' a riprendere il controllo, ma l'ennesimo pesce malato (questo sicuramente aveva dei problemi nel cervello) è stato tolto dal mare in un impeto di carità cristiana. Il pesce risulterà al peso di poco superiore al 1.5 kg.
Non faccio a tempo a accendere il cellulare che arriva la telefonata del supremo, preoccupato che gli prenda il pescione: so per certo che in chat su skype con Matteo, continuava a chiedergli come mai alle 17.30 non fossi ancora fuori dell'acqua.
Scusate per la mancanza delle foto, ma il cellulare ha la fotocamera rotta e a casa, la macchina fotografica era senza pile. In ogni caso i pesci non sono certo da fotografia, di sicuro devo però ringraziare il mare, che mi ha fatto divertire e fornito di un bel pò di carpaccio.
L'insuperabile Orribile PierPalmera
Terga Luminose (Muppet altalena Team)
Piero Carrera